La degustazione: Foursquare Rum Zinfandel Cask finish da Barbados
Barbados, per molti la culla del rum, il luogo di cui narra il famoso libro di Richard Ligon e sicuramente una terra che ha una lunghissima tradizione nel fare rum di altissima qualità. Richard Seale, d’altro canto, non ha bisogno di presentazioni; si autodefinisce, ed a ragione, un guardiano del rum. E’ di certo una personalità importante nel mondo del rum, da sempre schierato contro l’adulterazione, l’uso di zucchero e di multicolonne industriali, è il titolare, nonchè master distiller della Foursquare Distillery a Barbados, la distilleria da cui provengono gioielli del calibro di Doorly’s XO, R.L.Seale 10 e molti altri, ed è stato ospite in qualità di relatore a ShowRUM – Italian Rum Festival nel 2015 e nel 2016.
La visita alla Foursquare nel Rum Travel 2015 è documentata qui.

Bene, da questa distilleria oggi arrivano sul mercato due nuovissimi prodotti che non ho resistito ad assaggiare e che sono finiti dritti tra i prodotti in catalogo; il Foursquare Zinfandel Cask Blend 11 anni ed il Foursquare Port Cask Finish 9 anni. Oggi parliamo dello Zinfandel Cask Finish.
Il Foursquare Rum Zinfandel Cask 11 anni si può definire, utilizzando la nuova classificazione promossa da Luca Gargano e sposata dallo stesso Richard Seale, un PURE SINGLE BLENDED. E’ un blend di rum da distillazione continua e discontinua, una parte viene invecchiata per undici anni in botti ex-bourbon e l’altra con il classico double ageing che contraddistingue la Foursquare, anche se questa volta il finish, piuttosto lungo, è in una botte di vino Zinfandel per sei anni, mentre i primi cinque li passa in botti ex-bourbon.
Al naso è avvolgente, con note caratteristiche dello Zinfandel come la marmellata di frutta e le spezie dolci, accompagnate ad una sottile vaniglia ed a note di tostatura e di tabacco unite ad aromi di cacao. Nel complesso suadente, potente ma delicato. Al palato non tradisce, pieno e rotondo, con un meraviglioso sentore di toffee che accompagna tutte le sensazioni olfattive ed un finale lunghissimo e lievemente speziato.
LO ZINFANDEL
Si tratta del vino rosso prediletto per i barbecue ed i pic-nic. Fino a pochi anni fa lo zinfandel era considerato uno dei rari autoctoni, o meglio esclusivi della California, ma uno studio del DNA rivelò la parentela di quest’uva con il nostro primitivo di Puglia, fino all’ultimo colpo di scena, che vide sia primitivo che zinfandel discendere da un’uva della Croazia, il Plavac Mali. Lo zinfandel è utilizzato anche per la produzione del famoso “White Zinfandel”, un vino rosato dal sapore dolciastro. Il vino Zinfandel rosso ha invece un fortissimo tasso alcolico, delle volte supera i 17 gradi, ma con morbidi sentori di marmellata di frutta e spezie. I migliori prodotti vengono affinati in barrique, per periodi che generalmente non eccedono l’anno; questo tipo di vino possiede dei tannini molto soffici, che lo rendono bevibile da subito, anche se ha un buon potenziale di invecchiamento. Lo zinfandel, oltre a essere un vitigno molto forte e resistente, si presta a svariati utilizzi in ambito produttivo, dallo “white zinfandel” ai vini da dessert o a quelli fortificati, simili al Porto.